QeC ERAN Newsflash - Issue 5 December, 2009
   

Approfondimento

Utilizzare la creatività come strumento per la coesione economica e sociale

L’Anno Europeo della creatività e dell’innovazione 2009 si è concluso in un ripensamento generale di quello che la creatività e l’innovazione significhino e del modo in cui contribuiscono allo sviluppo economico e sociale dell’Europa.
Le idée creative e le soluzioni innovative si stanno dimostrando cruciali nell’aiutare l’Europa ad uscire dalla crisi finanziaria scoppiata nel 2008. L’Europa non può più competere in un mondo globalizzato sulla base della sola produttività.
Per essere competitiva, l’Europa ha bisogno di spingersi verso un’economia maggiormente basata sulla conoscenza, e ciò richiede che vengano intraprese azioni su più fronti: maggiori investimenti in ricerca e tecnologia; promozione dell’innovazione attraverso nuovi e migliorati prodotti, processi e servizi che possono sostenere la competizione internazionale; maggiore sostegno ai settori creativi ed innovativi dell’economia.

Il recente studio “The Economy of Culture” (KEA) è stato il primo a misurare l’impatto economico diretto delle industrie culturali e creative ed i vantaggi indiretti per le regioni e le imprese dell’UE. Esso ha illustrato in modo chiaro il potenziale sfaccettato del settore culturale: nel 2004, 5,8 milioni di persone nell’allora UE 25 erano impiegate in questo settore (3.1% della popolazione occupata dell’UE 25); mentre il settore ha rappresentato il 2,6% del PIL dell’UE, pari a 654 miliardi di euro. Lo stesso studio ha inoltre spiegato che la funzione economica della cultura è estremamente rilevante a livello regionale/locale, in quanto la cultura fa da traino all’emergere di poli creativi e allo sviluppo locale. Un nuovo studio sull’impatto della cultura sulla creatività (KEA) esplora i nessi ancora ampiamente sottostimati tra cultura e creatività, innovazione e l’economia in senso più ampio.

La nuova analisi dell’impatto regionale delle maggiori sfide che l’Europa sta affrontando denominata “Regions 2020” afferma che “la capacità di sviluppare nuove idee e trasformarle in prodotti e servizi innovativi è essenziale per lo sviluppo”. In modo creativo ed innovativo, è fondamentale combinare politiche ambientali, energetiche, sociali, di sviluppo economico, educative, dell’innovazione e culturali per affrontare le sfide future.
A livello comunitario, la politica di coesione dà sostegno all’innovazione attraverso i Fondi strutturali e lo sviluppo di una governance regionale basata su politiche innovative di partnership, programmi di sviluppo strategico e valutazione. Recentemente, nel 2006, la Commissione ha giustificato il bisogno di un approccio maggiormente integrato all’innovazione e ha identificato nuove aree di azione. A ciò ha fatto seguito un bando del Parlamento Europeo per una percentuale significativa di finanziamenti dei Fondi strutturali da investire nella conoscenza, nell’innovazione e nella formazione.
La cultura è, perciò, uno strumento fondamentale per la coesione sociale e territoriale, favorendo un bilanciamento tra tradizione ed innovazione, consentendo il dialogo interculturale ed intergenerazionale, e favorendo l’integrazione in società multiculturali. In quanto catalizzatore per lo sviluppo economico, la cultura può contribuire alla rigenerazione urbana, nonché alla crescita e all’occupazione a livello locale.

Basandosi sul bisogno di incrementare l’attrattività regionale attraverso l’industria culturale e creativa, la Commissione ha organizzato un seminario chiamato “La cultura nello sviluppo locale e regionale”, tenutosi l’11 novembre scorso, che farà parte di uno studio sullo stesso tema. Insieme all’ERICarts Institute e al Center for Strategy and Evaluation Service, si sta conducendo uno studio per la Commissione Europea sul contributo della cultura allo sviluppo locale e regionale all’interno della Politica europea di coesione.
Esiste una lacuna sul ruolo della cultura in queste politiche e vi è il bisogno di trovare misure su come integrare la cultura in qualità di attore fondamentale nell’agenda UE. Lo studio si concentrerà sull’analisi di progetti culturali selezionati sostenuti attraverso i Fondi strutturali del periodo 2000-2006 ed analizzerà le modalità in cui la dimensione culturale è stata incorporata nelle strategie di sviluppo regionale per il periodo 2007-2013.

L’incontro precedentemente menzionato ha fornito un quadro chiaro dei risultati raggiunti dai progetti culturali durante il periodo di programmazione 2000-2006 e ha avuto come oggetto di dibattito i progetti culturali in corso nel quadro del periodo di programmazione 2007-2013 alla luce delle nuove sfide europee e prendendo in considerazione le consultazioni tenutesi sul Libro Verde sulla Cultura.

Le conclusioni del seminario hanno evidenziato l’importanza di mantenere le regioni attraenti, utilizzando la cultura per definire nuove competenze, consentire alle persone di fare la differenza nelle economie locali ed affrontare gli obiettivi di coesione sociale. Per fare ciò, promuovere la costruzione di reti è essenziale, poiché consente di creare settori di industrie creative di piccole o medie dimensioni per fare impresa. Lo scambio di esperienze è inoltre molto importante e dovrebbe essere fornita assistenza per accedere ai Fondi strutturali. L’importanza del settore ICT e delle telecomunicazioni ha bisogno di essere enfatizzata, a causa del loro ruolo fondamentale nella costruzione di valore e capitale sociale.

La Commissione ha dimostrato il proprio impegno nell’obiettivo di creare un settore creativo coerente, che può dare un supporto diretto alla creazione di imprese e posti di lavoro.

Per maggiori informazioni fare click qui.

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Nuova Europa, vecchi stereotipi

Il 2009 ha visto grandi cambiamenti all’interno delle Istituzioni comunitarie: innanzitutto – in giugno – l’elezione del Parlamento Europeo e l’insediamento di una nuova Commissione Europea ed ora, in seguito alla recente adozione del Trattato di Lisbona, la creazione di nuove cariche come quella del Presidente del Consiglio europeo (che sostituirà l’attuale sistema della rotazione semestrale) e dell’Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune.

In questo contesto, la mancanza di rappresentanza femminile nella vita politica e sociale sia a livello europeo che nazionale è diventato un tema urgente da affrontare. Le donne rappresentano il 51,2% della popolazione europea; nonostante ciò, sono sottorappresentate nella politica come nell’impresa. A livello nazionale, solo 10 dei 27 Stati membri superano la media europea del 25,2% di donne al governo e del 23.94% in Parlamento. Nelle Istituzioni europee la situazione non è migliore; sia nel Parlamento Europeo che nella Commissione Europea le donne sono sottorappresentate.

Tra le diverse azioni intraprese per aumentare la consapevolezza su questa importante questione, la Fondazione Robert Schuman ha organizzato un incontro il 19 novembre 2009 nel quadro del progetto "Donne in Europa: raggiungendo la parità", che la fondazione sta portando avanti insieme a cinque organizzazioni partner provenienti da cinque diversi paesi europei (FAES, l’Istituto Karamanlis, l’associazione Ano Pro Evropu, l’Associazione per le Pari Opportunità, la Fondazione Ithaka) e con il sostegno del programma europeo “Europa per i cittadini”.
Il progetto Donne in Europa ha l’obiettivo di coinvolgere le donne nella vita politica sia a livello nazionale che europeo e di proporre misure concrete che Stati Membri ed Istituzioni europee possano prendere affinché venga raggiunta la parità in termini di partecipazione femminile al decision-making politico.

Durante l’incontro di Donne in Europa, a cui QeC-ERAN ha partecipato, tre diversi gruppi di esperti hanno discusso e condiviso idee sulle ragioni della sottorappresentanza delle donne e le sue possibili soluzioni. Tra i relatori vi erano la Vice-presidente della Commissione Europea Margot Wallström ed il Commissario Europeo per l’occupazione, gli affari sociali e pari opportunità Vladimír Špidla.
I relatori hanno sottolineato come, nonostante le norme del Trattato, la legislazione sulle pari opportunità e persino i notevoli progressi compiuti, le donne non hanno ancora acquisito la piena parità.

“La discriminazione contro le donne è tutt’ora praticata in Europa, dall’accesso ridotto alle posizioni di leadership, fino alle differenze retributive, pari complessivamente al 17% rispetto agli uomini”, ha affermato la Vice-Presidente Wallström, che ha in seguito sottolineato come rimuovere le differenze di genere è vitale per migliorare gli standard di vita, combattere la povertà ed incrementare la crescita economica; per queste ragioni è importante creare le condizioni concrete per evitare che la vita familiare limiti maggiormente le prospettive di carriera alle donne rispetto agli uomini.

Il Commissario Špidla ha parlato dei limiti che le donne incontrano sia nel settore privato che in quello pubblico. Parlando della sottorappresentanza nella vita politica, ha indicato come uno dei maggiori problemi del sistema europeo è l’inesistenza di limiti ai mandati consecutivi, che comporta che nei 2/3 dei casi siano sempre le stesse persone ad essere elette, lasciando un margine ristretto per il rinnovamento della vita politica e l’entrata in campo di nuovi volti, in particolare femminili. Il settore privato non si sta comportando meglio, se si considera che solo il 3% delle imprese quotate in Europa è guidato da donne e che solo l’11% di esse ha donne nel Consiglio di amministrazione.

Dai diversi interventi è emerso che le quote possono fornire un valore aggiunto se sono considerate come una misura temporanea per aiutare le donne ad aprirsi le porte delle cariche più elevate fino ad allora detenute dagli uomini. Therese Murphy della Lobby europea delle donne ha parlato delle numerose campagne ed attività avviate per raggiungere l’obiettivo della parità, e tra queste la campagna 50/50, che ha avuto l’obiettivo di fare ottenere ad una donna una delle due “posizioni di vertice” introdotte dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona.
Proprio lo stesso giorno (il 19 novembre), Catherine Ashton è stata nominata come Alto rappresentante della Politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea. Il messaggio di chiusura dell’incontro è stato che vi sono soluzioni concrete a questo problema, una buona legislazione e lo scambio di buone prassi potrebbero far raggiungere efficacemente buoni risultati, ma è necessario fissare obiettivi e scadenze chiari e l’Europa deve dare l’esempio.

Per maggiori informazioni:www.femmesparite.eu

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Aggiornamenti sui Progetti

Active Age: nuovi strumenti per lo sviluppo dei Piani d’azione locale

Il progetto Urbact II Active-AGE sta entrando nella fase successiva e si concentrerà sulla sottotematica «Età ed assistenza». La fase di implementazione è completata ed i partner stanno ora lavorando alla preparazione del loro primo Piano d’azione locale sul tema “Età ed economia”. Per fare ciò, è stato organizzato un programma online transnazionale. Esso è consistito in due incontri online ed alcuni incontri bilaterali online tra l’esperto tematico e ciascuno dei gruppi di apprendimento attivo per facilitare la conclusione del Piano d’azione locale.
La formazione online ha fatto uso di un software denominato “Cmap”, il quale consente di creare mappe concettuali in forma grafica (come, ad esempio, la mappa ad albero). L’obiettivo complessivo del seminario è stato quello di proporre un quadro teorico e pratico per sviluppare idee progettuali. Ci aspettiamo ora che i partner usino questo strumento per sviluppare il proprio Piano d’azione locale in modo organizzato e razionale. In gennaio inizieremo il secondo seminario transnazionale, che si terrà a Maribor dal 25 al 26 febbraio.

Per maggiori informazioni potete contattare: mebragaglia@qec-eran.org

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Forum locali per lo sviluppo della democrazia partecipativa: nuovi seminari per i partner

Il progetto Diritti Fondamentali per lo sviluppo della democrazia partecipativa è entrato in una nuova fase. Dati i risultati ed i feedback positivi delle azioni precedenti, il progetto attualmente mira a combinare la partecipazione attiva con nuovi social network come Twitter. In conseguenza di ciò, si è tenuta una sessione di formazione lo scorso 21 novembre sotto la supervisione della signora Sian, esperta britannica di social network.
Durante questo seminario online sono state intraprese diverse attività attraverso una nuova piattaforma elettronica. Otto partner provenienti da tutta Europea hanno creato un account Twitter ed un canale dedicato alle attività sui diritti fondamentali ed in particolare sui temi riguardanti il “perché votare?”.
In futuro saranno creati gruppi locali d’azione attraverso diversi seminari di Twitter con l’obiettivo di stimolare il dibattito intorno alla democrazia partecipativa nonché all’utilizzo del voto. Il canale Twitter “Perché votare?” riunirà i dibattiti locali con lo scopo di condividere i diversi punti di vista.
QeC-ERAN è già coinvolta nel processo, sviluppando una serie di questioni e riflessioni rilevanti che potrebbero essere portate all’attenzione all’interno di questa rete online. QeC-ERAN continua ad esplorare questo nuovo seminario online, lanciando frequenti attività online. Un altro seminario online è stato condotto il 9 dicembre scorso; questo evento si è concentrato sullo scambio di buone prassi sui temi della “democrazia a scuola”.

Per maggiori informazioni potete contattare: Nicolas Hauw n.hauw@qec-eran.org

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WEED: corso di formazione sui fondi UE per il microcredito

Il progetto WEED ha recentemente pubblicato un rapporto intitolato “Sviluppare un’agenda urbana per l’imprenditorialità femminile durante la crisi economica”. Il rapporto è il risultato del seminario di scambio transnazionale che si è tenuto dal 3 al 6 settembre 2009 a Celje (Slovenia).
Uno dei risultati più interessanti del seminario è la decisione di sviluppare una Comunità di pratiche online transnazionale ed interattiva, che riunirà i membri dei Gruppi di supporto locale e gli attori cittadini interessati non rappresentanti nella partnership.
La prima attività online di questa piattaforma consisterà in un corso di formazione su JASMINE (Azione congiunta per il sostegno ad istituti di microcredito in Europa), un’iniziativa sviluppata dalla Commissione Europea ed il Gruppo BEI (Banca Europea per gli Investimenti e Fondo Europeo per gli Investimenti) e creato nel quadro del Fondo Europeo per gli Investimenti, con il fine di fornire assistenza tecnica e sostegno finanziario alle istituzioni di microcredito, aiutandole a divenire intermediari finanziari credibili e ad ottenere capitali più facilmente.
Il corso di formazione online si concentrerà sulle modalità in cui JASMINE può sostenere iniziative di microcredito portate avanti dalle autorità locali. Questo tema è stato scelto in base ai bisogni dei partner identificati durante il seminario. Il corso di formazione online è programmato per il mese di febbraio 2010 e le date esatte saranno comunicate a breve ai partner del progetto.

Per maggiori informazioni potete contattare: Annachiara Pecchini apecchini@qec-eran.org

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Building Healthy Communities: indicatori e criteri per uno sviluppo urbano sano e sostenibile

Il progetto BHC ha da poco pubblicato un rapporto su “Indicatori e criteri per uno sviluppo urbano sano e sostenibile”. Il rapporto è uno dei primi esiti concreti della rete in seguito al seminario transnazionale che si è tenuto dall’8 al 9 giugno 2009 a Łódź (Polonia). L’esperto tematico della rete ha illustrato il processo per la definizione di indicatori legati a salute e qualità della vita nella città ed ha sintetizzato le principali conclusioni del seminario di Łódź. Inoltre, al documento è stato allegato un glossario per chiarire ulteriormente i contenuti degli strumenti, che rappresentano il principale prodotto dell’incontro. Il rapporto è scaricabile nel minisito del progetto.

Le date per il secondo seminario transnazionale sono attualmente fissate per il 3-6 marzo 2010 e la sede a Torino. Il tema del seminario sarà “Stili di vita sani e sostenibili”.

Per maggiori informazioni potete contattare: Isabella Haaf isabellahaaf@qec-eran.org

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ESIP – Il progetto Laps and Raps in conclusione

I membri del Consiglio di ESIP si sono incontrati a Bruxelles il 2 dicembre 2009 in occasione dell’incontro finale del Comitato di pilotaggio del progetto Laps and Raps II. Il dibattito è ruotato intorno alla conclusione del progetto Laps and Raps II ed ai preparativi per il rapporto finale del progetto, che sarà pubblicato nel febbraio 2010. In un dibattito a parte, i membri del Consiglio di ESIP hanno discusso delle possibilità di finanziamento per ESIP nel 2010, in particolare della possibilità di partecipare all’attività transnazionale del Fondo Sociale Europeo. Per quanto riguardare la proposta di trasferimento dell’ufficio in Polonia, il membro slovacco del Consiglio sta ancora discutendo con i membri finanziatori slovacchi della modifica degli statuti di ESIP che consentirebbe il trasferimento in un altro paese.

Per maggiori informazioni su ESIP potete visitare il sito Internet di ESIP website e/o contattare: Isabella Haaf isabellahaaf@qec-eran.org

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Nuova rete URBACT sull’integrazione della popolazione Rom

QeC ERAN è coinvolta in un nuovo progetto che istituirà una rete tra 8-10 città sul tema dell’integrazione dei Rom. La rete avrà come capofila la città di Budapest (Ungheria).
Si stima che attualmente 10 milioni di Rom vivono nell’Unione Europea, fatto che li rende la più grande minoranza in Europa. Vivendo spesso ai margini della società, i Rom sono diventati l’obiettivo della violenza razzista in Europa: gli scontri razziali avvenuti lo scorso anno in Spagna ed Italia, Repubblica Ceca ed Ungheria sono un segnale dell’esistenza di un movimento “anti-Rom” in Europa. Con la crisi finanziaria, i servizi sociali sono stati minacciati dal crescente bisogno di prestazioni e dalla riduzione dei fondi, e i Rom sono particolarmente colpiti dal peggioramento della crisi economica, poiché sono ad alto rischio di povertà.
Uno dei principali problemi dei Rom è anche la mancanza di accesso ad una buona istruzione. Vi è un’intera generazione di Rom giovani ed analfabeti, ai quali mancano competenze lavorative di base e perciò non posso accedere al mercato del lavoro. La prassi di segregare i bambini Rom in scuole separate all’interno dei loro insediamenti continua ad essere diffusa. All’interno di questo contesto, la rete dedicata ai Rom si concentrerà sui seguenti temi:

-Accesso equo e di qualità ai servizi per la popolazione Rom
-Inclusione attiva dei Rom nel mercato del lavoro attraverso l’istruzione
-Costruzione di un Piano d’azione locale con il sostegno dei Fondi Strutturali

Il primo incontro del Comitato di pilotaggio si terrà a Budapest dal 7 al 9 gennaio 2010.

Per maggiori informazioni potete contattare: Annachiara Pecchini apecchini@qec-eran.org

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Healthy & Wealthy Together

Qec-ERAN sta avviando un nuovo progetto nel quadro del programma INTI, che sarà coordinato da un nostro membro, il Comune di Amadora (Portogallo). Il progetto “Healthy and Wealthy Together” istituirà una rete di scambio tematico di attori pubblici e privati locali che lavorano con o per i migranti sul tema salute e povertà. Parteciperanno al progetto otto differenti paesi, rappresentati da associazioni di migranti e professionisti in campo sanitario; i rappresentanti politici locali sono tutti interessati a condividere esperienze e buone prassi su salute e povertà.
Il nostro scopo è quello di fornire strumenti e conoscenze per l’empowerment degli attori locali. Come lo faremo? Organizzeremo forum locali sul tema, mappatura di iniziative locali riguardanti la salute dei migranti, programmi di scambio transnazionali per incontrarsi e lavorare insieme per produrre un volume contenente esperienze istituzionali positive da utilizzare a livello locale.

Per maggiori informazioni potete contattare Giulia Cantaluppi: g.cantaluppi@que-eran.org

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Notizie dalle Istituzioni Europee e Pubblicazioni

9 europei su 10 vogliono un’azione urgente sulla povertà

Il 73% degli europei considera la povertà un problema diffuse nel proprio paese, mentre l’89% vuole azioni urgenti da parte del proprio governo per affrontare il problema. Questi sono i risultati più importanti di una nuova indagine di Eurobarometrosugli atteggiamenti nei confronti di povertà ed esclusione sociale, presentata dalla Commissione Europea il 27ottobre 2009 . Per saperne di più

Špidla: “L’innovazione sociale” necessaria per far ripartire l’economia

Colpiti dalla crisi economica, i mercati del lavoro europei possono trovare un nuovo dinamismo attraverso l’innovazione sociale, ha affermato Vladimir Špidla, Commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, in un’intervista rilasciata ad EurActiv. Accedere all’intervista

Pubblicazione della Comunicazione della Commissione sulle disuguaglianze sanitarie

La Commissione ha pubblicato la propria Comunicazione sulle disuguaglianze sanitarie. Questa include una serie di azioni.per affrontare le differenze in ambito sanitario esistenti tra e all’interno degli Stati membri dell’UE. Maggiori informazioni

La Commissione presenta il pacchetto sull’allargamento del 2009

La Commissione Europea ha presentato la propria strategia annuale di allargamento il 14 ottobre scorso, insieme ai rapporti sui progressi fatti in relazione ai tre Paesi candidati (Croazia, Turchia e Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia), e candidati potenziali (Bosnia ed Herzegovina, Serbia, Montenegro, Albania e Kosovo). Maggiori informazioni

Reso pubblico il Programma di Stoccolma

La Presidenza svedese dell’Unione Europea ha presentato il 16 ottobre scorso la prima bozza del Programma di Stoccolma per il periodo 2010-2014. Maggiori informazioni

La Commissione adotta proposte per emendare due normative riguardanti il Sistema comune europeo di asilo

Il 21 ottobre scorso, la Commissione Europea ha adottato delle proposte per emendare due normative esistenti riguardanti il Sistema comune europeo di asilo: la direttiva sulla qualifica e lo status delle persone bisognose di protezione internazionale e la Direttiva sulle procedure di asilo.. Maggiori informazioni ed accesso a Dichiarazione del Consiglio riguardante la proposta emendata per la Direttiva sulle procedure di asilo e la Direttiva sulle qualifiche

Eurochild: la leadership dell’UE sulla povertà infantile è ora più importante che mai

Un bambino europeo su cinque vive in condizioni di povertà, in base agli ultimi dati; in Romania lo è uno su tre. Comunicato stampa integrale, Richiesta di azione di Eurochild e rapporto sull'impatto della crisi economico-finanziaria su bambini e giovani.

JRS-Europe: la povertà dei migranti forzati in Europa come risultato delle politiche degli Stati!

In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione e la Giornata mondiale per lo sradicamento della povertà, Jesuit Refugee Service Europe (JRS) ha posto l’attenzione sulla situazione tragica dei migranti forzati in Europa. Maggiori informazioni .

I sindacati chiedono 130 miliardi di euro per combattere la disoccupazione

Prima di trovare un accordo su come ridurre gli stimoli fiscali, gli Stati membri dovrebbero aumentare i propri sforzi nel ridurre la disoccupazione con un investimento annuale pari all’1% del PIL di tutta l’UE, corrispondente a 130 miliardi di euro, hanno dichiarato i sindacati il 21 ottobre scorso. Maggiori informazioni.

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PUBLICAZIONI

Francia: la povertà è aumentata nel 2007

In occasione della Giornata per lo sradicamento della povertà, il Governo ha presentato il suo primo rapporto di aggiornamento, il quale mostra come la povertà sia aumentata, come negli anni precedenti a partire dal 2003. Comunicato stampa integrale

Nuovo rapporto sui programmi di reddito minimo negli Stati membri dell’UE – Ottobre 2009

Hugh Frazer ed Eric Marlier,  coordinatori della Rete europea degli esperti nazionali indipendenti sull’inclusione sociale, hanno prodotto un nuovo rapporto di sintesi sulla valutazione dei programmi di reddito minimo nell'UE, contenente valutazioni nazionali effettuate dagli esperti indipendenti.

Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: la crisi economica ed il suo impatto umanitario sull’Europa

Lunedì 19 ottobre scorso, la Croce Rossa e Mezzaluna Rossa hanno rilasciato una pubblicazione contenente testimonianze denominata “La crisi economica ed il suo impatto umanitario sull'Europa ”. La crisi ha espulso milioni di persone dal mercato del lavoro: l’agenzia Eurostat stima che 21,8 milioni di donne e uomini nell’UE sono attualmente disoccupati.

Rapporto di FRONTEX sull’impatto della crisi sulla migrazione irregolare verso l’UE

FRONTEX, l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operative ai confini esterni degli Stati membri dell’Unione Europea, ha pubblicato un rapporto intitolato “L’impatto della crisi economica globale sulla migrazione illegale in UE”. Maggiori informazioni

Rapporto di EPC su mobilità, diritti e sviluppo umani

Lo European Policy Centre (EPC) ha pubblicato il rapporto sul proprio policy briefing tenuto il 13 ottobre insieme all’ufficio di Bruxelles delle Nazioni Unite e dedicato a mobilità, diritti e sviluppo umani. Maggiori informazioni

FRA: Rom e nomadi vittime di esclusione sociale e discriminazioni nell’accesso alla casa

Il 20 ottobre scorso, l’Agenzia UE per i diritti fondamentali (FRA) ha presentato un nuovo rapporto, che fornisce prove sul fatto che i Rom ed i nomadi sono fortemente svantaggiati nell’accedere ad un’abitazione, sia privata che nel quadro dell’housing sociale all’interno dell’Unione Europea. Per maggiori informazioni, visitare il sito: http://fra.europa.eu

Lanciata la discussione online sulla migrazione circolare

Il Forum Globale su migrazione e sviluppo 2009 ha lanciato un sito Internet per dialogare sulla migrazione circolare. Maggiori informazioni

Link Interessanti

•    Sito della Presidenza svedese: se2009.eu

•   Consultazioni in corso della Commissione Europea, in particolare 2 consultazioni di diretto interesse per le reti europee ed i loro membri: la revisione dei regolamenti finanziarie ed ilk futuro Libro verde sull’iniziativa dei cittadini comunitari (scadenza: 18 dicembre 2009).

•    Aggiornamenti sulla crisi finanziaria in Germania, Francia, Belgio, Irlanda, Italia, Lettonia

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